Trump si paragona a Navalny, ma l’oppostiore di Putin non lo ammirava

Dopo tre giorni di silenzio, Donald Trump ha commentato la morte di Aleksej Navalny, paragonandosi all’oppositore del Cremlino

Donald Trump torna a paragonare i suoi problemi legali alla persecuzione del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, morto in una colonia penale russa la scorsa settimana.

In un’intervista con Fox News in South Carolina, l’ex presidente degli Stati Uniti – da giorni criticato dagli oppositori per il suo rifiuto di condannare in maniera esplicita Vladimir Putin dopo la morte del dissidente – ha offerto un moderato tributo a Navalny, ma non ha attribuito alcuna responsabilità per la morte inaspettata del leader dell’opposizione russa.

Trump si paragona a Navalny: “Sono stato incriminato quattro volte, tutto a causa del fatto che sono in politica”

Navalny era “un uomo molto coraggioso” e probabilmente non sarebbe dovuto tornare in Russia: “Probabilmente sarebbe stato molto meglio parlare dall’esterno del Paese invece di rientrare, perché la gente pensava che potesse succedere e così è successo. Ed è una cosa orribile”, ha detto Trump, prima di tornare a parlare della sua persecuzione politica.

“Sta succedendo anche nel nostro Paese. Ci stiamo trasformando in un paese comunista in molti modi. E se guardi, sono il candidato principale, sono stato incriminato. Sono stato incriminato quattro volte. Ho otto o nove processi… tutto a causa del fatto che sono in politica. Mi hanno incriminato per cose così ridicole”, ha affermato il tycoon, favorito per la nomina presidenziale repubblicana.

Donald Trump paragona la sua esperienza politica a Navalny
Donald Trump paragona la sua esperienza politica a Navalny – ANSA @EPA/TESS CROWLEY – Artepassante.it

 

Intanto la Russia non accetta le richieste per un’indagine internazionale sulla morte di Navalny, specie se arrivano da Josep Borrell, mentre la madre del principale accusatore dello Zar chiede a Putin: “Sia restituito il corpo di mio figlio”.

Insomma, la reticenza russa Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass. – “Naturalmente, queste sono accuse assolutamente infondate e rozze contro il capo dello Stato russo” ha detto il portavoce di Putin, commentando le parole di Yulia Navalnaya, la quale ha dichiarato in un video che Putin ha ucciso suo marito. A riportare le parole di Peskov è l’agenzia Interfax.

Il social X nel frattempo ha sospeso l’account a Yulia Navalnaya, salvo poi ripristinarlo qualche ora dopo. Anche in virtù, probabilmente, delle molte reazioni di sdegno nei confronti di Elon Musk.

Le accuse di Yulia Navalnaya e le lettere in carcere di Navalny

Yulia ha inoltre chiesto alla UE di non riconoscere le elezioni presidenziali che si svolgeranno il mese prossimo e alle quali Vladimir Putin si presenta per un quinto mandato: l’appello è stato lanciato ieri nel discorso ai ministri degli Esteri a Bruxelles, di cui il team di Navalny pubblica il contenuto: “Un presidente che ha ucciso il suo principale avversario politico non può essere legittimo per definizione”, afferma Navalnaya. Mentre Renew lancia una petizione per candidare alle prossime elezioni europee la moglie di Navalny.

Yulia Navalnaya, la moglie di Aleksej Navalny, l'oppositore di Putin
Yulia Navalnaya, la moglie di Aleksej Navalny, l’oppositore di Putin – ANSA – Artepassante.it

 

“Ad essere sincero non ho sentito queste accuse, ma se lo ha detto, allora, ancora una volta, queste non sono altro che accuse infondate. Perché non sono supportate da nulla, non confermate. E in questo caso, solo per ragioni etiche, non posso valutare adeguatamente queste parole” ha risposto il rappresentante del Cremlino al quale è stato chiesto di commentare le parole di Navalnaya secondo cui il corpo di suo marito potrebbe non essere consegnato ai parenti a causa del desiderio di nascondere tracce di veleno.

“È chiaro che Yulia Navalnaya vuole continuare la lotta di suo marito per una Russia migliore, per una Russia in cui le dispute politiche siano decise nelle urne e non con una pallottola. Quando dice che i russi democratici hanno bisogno di sanzioni individuali contro i sostenitori del regime, penso che dovremmo ascoltare la sua richiesta e fare la cosa giusta” ha detto il ministro degli Esteri polacco, Radek Sikorski, a Bruxelles, auspicando che l’Ue possa “prendere in considerazione tra non molto” la sua proposta di nuove sanzioni per la morte di Alexei Navalny.

Sikorski ha ribadito che “la situazione in Ucraina sta diventando drammatica. Come sappiamo, Avdiivka è già caduta, i russi stanno attaccando in diverse direzioni e forse è quasi già troppo tardi”, specificando di aver chiesto ai suoi colleghi europei che si prendesse una decisione sulle forniture di munizioni a Kiev.

“Mi dispiace dover dire che non ci sono stati progressi» su questo dossier, ha aggiunto, spiegando che «ci sono Paesi che stanno ancora bloccando la creazione di una linea speciale di finanziamento per la difesa dell’Ucraina nel fondo europeo per la Pace”

Continuano a uscire le lettere che Navaly ha scritto dal carcere nelle ultime settimane di vita: in una missiva inviata all’amico fotografo Evgeny Feldman, Navalny commenta preoccupato su una possibile nuova presidenza di Trump, definendo un suo possibile secondo mandato “davvero spaventoso”.

Se Biden ha un problema di salute, “Trump diventerà presidente», continua Navalny, aggiungendo: «Questa cosa ovvia non preoccupa i democratici?”.

In un’altra lettera a Feldman, datata 3 dicembre, Navalny esprime nuovamente preoccupazione per Trump e chiede al suo amico: “Per favore, dimmi il nome di un politico attuale che ammiri”.

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