L’Aquila capitale della cultura 2026

Il capoluogo abruzzese diventa Capitale della Cultura 2026

La decisione è stata confermata il 14 marzo dal Ministro della Cultura Sangiuliano, fra l’esultanza degli aquilani. L’Aquila, capoluogo di regione dell’Abruzzo, sarà Capitale della Cultura italiana nel 2026.

La proclamazione è avvenuta a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero retto da Sangiuliano. L’Aquila è stata scelta fra dieci altre città che avevano presentato la candidatura. Fra queste Gaeta, Latina, Agnone, Alba, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese.
Un bell’evento che ha travolto la città che, purtroppo, viene ancora oggi ricordata per il terribile terremoto che la distrusse il 6 aprile del 2009. Nell 2026, infatti, ricorrerà anche il quindicesimo anniversario da quel tragico giorno in cui gli occhi del mondo erano puntati su una cittadina dell’entroterra alle pendici del Gran Sasso.

“L’Aquila è una città ricca di storia e di identità e merita certamente di essere capitale della cultura” dice il Ministro Sangiuliano parlando con i giornalisti. Il ministro ha inoltre ventilato la possibilità di coinvolgere tutte le altre città candidate per lo stesso riconoscimento.

La Giuria che ha decretato la scelta è composta da sette enti indipendenti, i quali conferiscono prima con le città candidate e in seguito riferiscono al Ministro per ponderare la decisione. Alla seduta erano presenti Davide Maria Desario, Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi e Isabella Valente.

Anche il sindaco del capoluogo abruzzese Pierluigi Biondi ha dichiarato che, sebbene la vittoria non sia in alcun modo un risarcimento per i danni inferti dal sisma, è comunque una buona occasione per far conoscere il territorio al di là della fama procuratagli dal sisma stesso.

una veduta dell'Aquila dall'alto con il Gran Sasso sullo sfondo
Lasagnolo9 di Wikipedia in italiano, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=91152191-artepassante.it

Cosa rappresenta il titolo di Capitale della Cultura?

L’iniziativa di assegnare a una città il titolo di Capitale della Cultura è di recente istituzione. Il progetto è partito nel 2014, data la forte presenza italiana nel contesto della Capitale europea della cultura.
La Capitale della cultura italiana è un’iniziativa atta a promuovere progetti e attività di valorizzazione del patrimonio culturale italiano – sia materiale che immateriale. Questo, attraverso una forma di confronto tra le diverse realtà territoriali presenti sul territorio, al fine di incentivare la crescita del turismo e e di attirare investimenti.

Dopo le consultazioni fra i membri della Giuria e i rappresentanti della città, e in seguito all’interlocuzione col Ministro, la decisione approda al Consiglio dei Ministri, che ne ratifica la scelta.

Il titolo di Capitale italiana della cultura si conferisce annualmente, sulla base della procedura regolamentata nel 2016 dal Ministro della Cultura Franceschini d’intesa con la Conferenza unificata e, successivamente, revisionata nel 2019.

La città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione degli eventi in progetto. Grazie a questa cifra, avrà a disposizione un anno per mettere in mostra il proprio territorio attraverso iniziative culturali di vario tipo. Le iniziative devono promuovere il turismo, ma anche determinare lo sviluppo culturale della comunità che vive quel territorio.

L’Aquila: la storia e la cultura che non ti aspetti in una città dell’entroterra

L’Aquila viene raramente considerata in un itinerario culturale delle città italiane. Sarà forse per il suo territorio impervio e per la posizione così nascosta fra gli Appennini che il suo patrimonio artistico è stato a lungo sottovalutato. Eppure, il capoluogo abruzzese e i suoi dintorni sono degli scrigni di meraviglie inaspettate per chi le scopre la prima volta.

Anzitutto una curiosità: L’Aquila è detta “la città dei 99“, e il motivo è presto detto. Secondo la leggenda, la città nasce dall’agglomerato formatosi nel 1254 da novantanove castelli. Questi fondarono in città novantanove chiese e costruirono novantanove piazze e novantanove palazzi. Ma novantanove sono anche le cannelle che compongono la Fontana di Borgo Rivera (anche detta “delle novantanove cannelle”) e novantanove sono i rintocchi della Torre Civica.

La città offre un vasto patrimonio culturale. Il Forte Spagnolo, ai cui piedi sorge l’Auditorium costruito dall’architetto Renzo Piano. Ma anche la Fontana delle Novantanove Cannelle e la suggestiva Fontana Luminosa, di più recente costruzione. E poi la Basilica di San Bernardino, che sovrasta la Scalinata di via Fortebraccio e che conserva le spoglie del santo omonimo. Su Piazza Duomo, invece, si affacciano Santa Maria del Suffragio e la chiesa dei Santi Massimo e Giorgio. Certamente non può mancare la splendida Basilica di Collemaggio. Con la sua particolarissima facciata bicolore e il suo rosone, è uno dei più fulgidi esempi del romanico abruzzese.

Due i musei più importanti: il MAXXI e il MuNDA, Museo Nazionale d’Abruzzo.

Ma il capoluogo d’Abruzzo conserva anche le vestigia del suo passato sabino e romano. Sebbene la città odierna se ne sia molto allontanata, nei pressi de L’Aquila sorgevano due cittadine sabine, Amiternum e Forconium. Ancora oggi le rovine di Amiternum sono visitabili.

Attorno a L’Aquila, inoltre, sorgono dei centri di una bellezza che mescola borghi medievali arroccati, natura incontaminata e tradizioni antiche ancora preservate. Assolutamente degne di una visita le località di Santo Stefano di Sessanio, Bominaco e Caporciano e la logobarda Rocca di Cambio.

Inoltre, a L’Aquila si svolgono dal 1294 le celebrazioni della Perdonanza Celestiniana. I festeggiamenti si tengono ogni anno a fine agosto, e l’evento è entrato a far parte del Patrimonio Immateriale dell’Unesco dal 2019. In quei giorni, la città celebra la prima indulgenza plenaria perpetua concessa da Papa Celestino V nella Basilica di Collemaggio. La Perdonanza si festeggia con una suggestiva rievocazione storica in abiti medievali. Il prossimo festeggiamento si terrà dal 23 al 30 agosto 2024.

la basilica di Collemaggio a L'Aquila su un prato verde
Stemonitis – Fotografia autoprodotta, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1038461-artepassante.it

“L’Aquila Città multiverso”

“L’Aquila Città multiverso” è il nome che la città ha dato al progetto. Un ambizioso programma di sperimentazione artistica che intende rilanciare il territorio, la sua gente e la sua economia a partire dalla cultura. Il programma creato per la città è una proiezione al futuro secondo i parametri della Nuova Agenda Europea della Cultura, quali coesione sociale, salute pubblica benessere, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale.

Il dossier creato dalla città per competere con le altre in gara è stato riconosciuto dalla giuria come convincente. Il progetto presentava qualità, una buona distribuzione del budget, la volontà d’inclusione del territorio durante tutto il corso dell’anno e la capacità di voler offrire spazio ai giovani. Tutto ciò, riconoscendo che anche i progetti presentati dalle altre città in competizione fossero assolutamente valevoli.

La speranza di Desario, presidente della Giuria, è che questo rappresenti un ulteriore sforzo nei confronti della cultura nel nostro Paese. Inoltre, il presidente stesso ha invitato a coinvolgere nella manifestazione abruzzese anche le altre città che hanno preso parte alla competizione, in nome di una più solida e pervasiva idea di “cultura italiana”.

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