Banksy non è l’unico artista contemporaneo senza un volto, eccone altri 7

La moda di nascondere il volto sembra spopolare tra gli artisti contemporanei: oltre a Banksy ecco quali sono gli altri più importanti

È stato definito “l’invisibile dell’arte contemporanea”, “il rivoluzionario dei graffiti” e “l’artista senza identità”. Stiamo parlando di Banksy, il creativo urbano più iconico e avvolto nel mistero di sempre. Oltre a creare opere uniche, spettacolari e dai messaggi profondi e decisamente “critici”, l’inglese ha anche lanciato la moda degli “artisti senza volto”, ovvero tutti coloro che decidono di lasciarci le loro opere, senza però fornirci la loro vera identità. Ecco quali sono i più importanti da conoscere.

Gli artisti senza volto più importanti dell’arte contemporanea

Celare la propria identità è un comportamento antico e contemporaneamente moderno, spesso utilizzato per generare interesse attorno alla propria persona e al proprio lavoro, alimentando un senso di mistero. Ma quali sono le motivazioni dietro questa scelta di diventare invisibili e, allo stesso tempo, oggetto di discussione? Si tratta di una provocazione, di un sentimento di ribellione verso una società troppo focalizzata sull’auto-promozione? Le vere ragioni dietro questa decisione rimangono oscure e soggette a speculazioni. Per molti artisti di strada, ad esempio, l’anonimato è una necessità intrinseca, mentre per altri può essere una scelta dettata dalla privacy, da motivazioni strategiche o da un desiderio di distanziarsi dall’idea dell’artista come semplice marchio da commercializzare, una concezione sempre più diffusa nel mondo dell’arte contemporanea. Il più importante è, sicuramente, Banksy, ma quali sono gli altri artisti contemporanei che hanno deciso di fare questa scelta? Ecco la lista dei più importanti.

Felipe Cardeña

Felipe Cardeña, un artista che ha scelto di mantenere riservate le proprie informazioni personali, evitando interviste e mantenendo il proprio volto nell’ombra. Sappiamo solamente che è nato a Balaguer, in Spagna, nel 1979. La sua arte si manifesta attraverso “azioni di disturbo”, interventi che mettono in evidenza le fragilità, le debolezze e i misteri dell’umanità. Il suo stile artistico è facilmente riconoscibile, caratterizzato da collage dai colori vibranti e intensi. I temi che affronta includono il sacro, le diverse identità culturali e l’interazione tra l’uomo e la natura. Nei suoi lavori compaiono supereroi, icone pop e personaggi di celebri opere rinascimentali, il tutto su uno sfondo ricco di fiori, frutta dai colori vivaci, insegne e slogan. L’antico e il contemporaneo si fondono, creando qualcosa di veramente unico.

The Virgin of the Piercing Felipe Cardeña
The Virgin of the Piercing Felipe Cardeña | Immagine di pubblico dominio – Artepassante

Sirante

Sirante, lo pseudonimo di un artista molto attivo nel panorama dell’arte urbana, ha le sue radici a Roma ed è noto per la sua forte contestazione politica che permea le sue opere. Al di là di queste informazioni, poco altro si sa su di lui. Spesso indicato come “il Banksy italiano”, la sua arte è caratterizzata da un approccio scioccante e provocatorio, spesso reinterpretando opere classiche in chiave contemporanea, arricchendole di linguaggio insultante e trasgressivo. Nei suoi lavori emergono chiari riferimenti al capitalismo, al totalitarismo e alla guerra, tutti rappresentati con un intento satirico. Un esempio emblematico è la sua interpretazione dell’Incendio di Borgo di Raffaello, dove i volti dei personaggi storici sono sostituiti da quelli di Berlusconi e Renzi, creando così un’opera dalla potente carica critica.

M’horò

M’horò è lo pseudonimo di un artista italiano che sfida il concetto contemporaneo dell’arte. Evita le interviste personali, preferendo che sia il critico Antonio Falbo a parlare per lui. La sua filosofia artistica si basa sull’osservazione del mondo circostante, dove la qualità non viene giudicata, ma l’apparenza primeggia. Secondo lui, l’arte deve parlare prima dell’artista. M’horò utilizza la riservatezza come strumento per ottenere maggiore libertà espressiva, esaltando così la sua proposta artistica. Le sue opere sono uniche, nate dalla trasformazione di vecchi radiatori di automobili ed elettrodomestici, che vengono deformate, allungate o perforate per assumere nuove forme, come bandiere o grattacieli.

Greta Frau

Greta Frau, anagramma di FREGATURA, è lo pseudonimo di un enigmatico artista. Si racconta che sia nata a Colonia nel 1942 e abbia poi intrapreso una carriera di ricercatrice di Immunologia presso il National Institute of Medical Research. Nel 1987, durante un viaggio in Sardegna, subisce un incidente che la lascia paralizzata agli arti inferiori, un luogo che rimarrà sempre nel suo cuore. Le opere di Greta si concentrano sui ritratti delle sue ex compagne al Collegio femminile di Innsbruck nel 1950. Lei le chiama “Tranche”, un termine che mescola “trans”, indicando una metamorfosi, e “trance”, rappresentante uno stato di estasi mistica. Queste donne sono raffigurate con volti malinconici, immobili e frontali, con una somiglianza e una ripetizione che raggiungono quasi l’estremo.

Fabiano Mattiolo

Fabiano Mattiolo è un enigmatico artista originario della Toscana, verosimilmente nato a Vinci nel 1970. La sua biografia rimane avvolta nel mistero, poiché egli conserva gelosamente la sua identità. Questa, tuttavia, costituisce una tematica ricorrente nella sua poetica artistica. Le opere di Mattiolo documentano la trasformazione di oggetti casualmente ritrovati e la loro capacità di suscitare interesse e stupore, nonostante il loro utilizzo sia radicalmente diverso da quello originario. È proprio attraverso questa metamorfosi che gli oggetti si arricchiscono di memorie e stati d’animo passati, che le persone rivivono con entusiasmo e meraviglia.

Bambi

Bambi ha fatto il suo ingresso nella scena della Street Art nel 2010 con un ritratto di Amy Winehouse a Camden Town, guadagnandosi poi fama a Londra e dintorni con altre opere raffiguranti personaggi televisivi celebri. Tuttavia, la sua vera identità è un enigma: conosciuta solo dalla sua madre (e da Banksy!). Le sue creazioni traggono ispirazione dalla società contemporanea e riflettono gli eventi attuali, esplorando temi quali politica, femminismo e cultura di strada. Oltre a catturare l’attenzione dei media e dei principali organi di stampa per il suo anonimato, l’artista ha anche attirato l’interesse di alcuni ladri, i quali hanno rubato alcune delle sue opere da una galleria temporanea prima che fossero messe all’asta per circa 20mila sterline.

Blu

Blu, un misterioso artista italiano, è considerato uno dei migliori street artist in circolazione secondo il Guardian. Sebbene la sua biografia ufficiale sia avvolta nel mistero, si presume che sia nato a Senigallia negli anni Ottanta. Ciò che sappiamo di lui proviene esclusivamente dalle sue opere: Blu si impegna nelle lotte sociali, come quella ambientalista, e difende la libertà e la creatività contro la degradazione urbana. Ha debuttato nel 1999 con una serie di graffiti nel centro storico di Bologna. I suoi primi lavori, sebbene già caratterizzati da uno stile originale, venivano realizzati con la tecnica tradizionale dello spray. Oggi, Blu utilizza vernici a tempera e rulli con bastoni telescopici per coprire superfici più ampie. Le sue creazioni presentano strane creature dalle espressioni sarcastiche, che sembrano ispirate al mondo dei fumetti e dei videogiochi arcade.

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