Kandinsky, 10 opere per scoprire il pittore russo

Siete appassionati di arte e volete scoprire le opere più belle del pittore russo Kandinsky? Ecco quali sono

Vassily Kandinsky nasce a Mosca nel 1866 e risiede lì fino ai trent’anni, quando decide di dedicarsi interamente alla sua vera passione, l’arte, trasferendosi in Germania. La sua formazione artistica si distingue fin da subito per la sperimentazione, che lo porta a elaborare principi rivoluzionari destinati a segnare l’arte del XX secolo. Nel 1911, insieme al collega Franz Marc, fonda il gruppo avanguardistico Il Cavaliere Azzurro (Der Blaue Reiter), inaugurando così ufficialmente l’era dell’Astrattismo. Ma vediamo quali sono le opere più belle e importanti di questo artista.

Le opere di Kandinsky che tutti dovrebbero conoscere

Vassily Kandinsky è riconosciuto come il pioniere dell’astrattismo nella pittura moderna, esercitando un’influenza significativa sui principali movimenti artistici del XX secolo. Insieme a Franz Marc, Paul Klee, August Macke e altri artisti tedeschi, Kandinsky fu co-fondatore del gruppo Der Blaue Reiter. Questo movimento, pur promuovendo l’ispirazione indipendente e la creatività nella pittura, rappresentò un punto focale dell’espressionismo tedesco. Le Improvvisazioni di Kandinsky furono tra le prime opere astratte del suo genere. Kandinsky definì il suo concetto di correlazione tra l’opera d’arte e lo spettatore come “Klang” (suono o risonanza). È celebre la sua citazione sull’interconnessione tra arte e musica: “Il colore è la tastiera, gli occhi sono i martelli, l’anima è il pianoforte con le corde. L’artista suona, toccando un tasto o l’altro, per suscitare vibrazioni nell’anima“. Ma quali sono, quindi, le sue opere più celebri? Ecco la lista.

Composizione VI

A partire dal 1909, Kandinsky organizzò le sue opere principali in tre categorie chiave: Impressioni, Improvvisazioni e Composizioni. Le Composizioni, secondo l’artista, rappresentavano il vertice dell’espressione pittorica, poiché combinavano l’immaginazione con l’intuizione e, allo stesso tempo, la ragione. Composizione VI, attualmente custodita nella collezione dell’Ermitage di San Pietroburgo, colpisce lo spettatore con un’esplosione di forme e colori, liberati completamente da qualsiasi raffigurazione oggettiva. Esaminando gli studi preparatori per l’opera (spesso essenziali per una corretta interpretazione delle opere di Kandinsky), sembra che Composizione VI affronti il tema della catastrofe e, in particolare, dell’Apocalisse, un motivo ricorrente nelle opere dell’artista.

Composizione VI
Composizione VI | Immagine di pubblico dominio – Artepassante

Composizione VII

Dalla città natale di Kandinsky, Mosca, ci spostiamo a San Pietroburgo per visitare la Galleria di Stato Tret’jakov, dove è esposta Composizione VII. Quest’opera rappresenta un’evoluzione diretta della precedente Composizione VI: forme, linee e un turbine di colori, ancora più vibranti e diversificati rispetto alla composizione precedente, si intrecciano su una tela che, secondo i critici, approfondisce ulteriormente i temi del Diluvio Universale, del Giudizio Finale e della Salvezza. L’insistenza dell’artista nel rappresentare tali temi non sorprende, dato che siamo nei primi anni che precedono la Prima Guerra Mondiale (1912-1913), un periodo di tensione globale che non lascia indifferenti né Kandinsky né la sua ricerca artistica.

La Piazza Rossa

Nella Galleria Tret’jakov è esposta La Piazza Rossa, un’opera con cui Kandinsky celebra la bellezza della più famosa piazza di Mosca. Questo dipinto si discosta completamente da qualsiasi raffigurazione paesaggistica convenzionale: sebbene i monumenti principali siano vagamente riconoscibili, Kandinsky crea un vortice intorno a un punto centrale nell’opera, che distorce e trasforma le forme, trasportando Mosca in una magica sinfonia di luce e colori azzurri.

Studio di colore, quadrati con cerchi concentrici

Nonostante non sia un dipinto tradizionale ma piuttosto uno studio quasi scientifico, questo acquerello, attualmente conservato presso la Lenbachhaus di Monaco di Baviera, rappresenta una delle opere più famose di Kandinsky. L’artista credeva che il colore costituisse l’anima più profonda dell’immagine, non solo un suo attributo. Da qui nasceva il suo desiderio di esplorare il contenuto emotivo dell’espressione cromatica attraverso numerosi esperimenti. In questo caso, Kandinsky si proponeva di testare diverse combinazioni di colori per valutare la varia percezione dell’osservatore.

Vita variopinta

La Lenbachhaus di Monaco ospita la più vasta collezione al mondo di opere di Kandinsky: è quindi fondamentale dedicare del tempo qui per ammirare i dipinti più significativi. Tra questi spicca sicuramente “Vita variopinta”, un’opera molto peculiare che evidenzia una fase della produzione di Kandinsky precedente all’astrattismo geometrico. In questo dipinto, l’artista rappresenta una vivace scena di vita russa, popolata da una moltitudine di personaggi che simboleggiano temi come l’amore, la maternità, la lotta e la morte. Come in altre opere di questo periodo (1907-1913), Kandinsky evoca le sue radici russe utilizzando colori brillanti, combinati in modo unico attraverso macchie, linee e puntini.

Improvvisazione 26

Durante il periodo tra il 1909 e il 1914, Kandinskji creò oltre trentacinque improvvisazioni, opere concepite per rappresentare, secondo l’artista, le sensazioni generate dalla sua “natura interiore”. In queste opere, le idee spirituali si manifestano attraverso linee e colori che si liberano in una forma di astrazione totale. Tra le improvvisazioni esposte alla Lenbachhaus di Monaco, la numero 26 è una delle più rinomate.

Impressione III

Opere di Kandinsky come Composizioni, Improvvisazioni e Impressioni rappresentavano il suo tentativo di esprimere le “sensazioni dirette ricevute dall’esterno”. Queste sensazioni, per lui, potevano essere sia visive che acustiche. Un esempio di questa fusione è Impressione III: ispirato da un concerto di Schönberg, Kandinsky realizzò questo dipinto che trasforma le immagini reali del pianoforte e del pubblico in una composizione astratta. La tela è dominata dalla contrapposizione tra una macchia nera, tradotta da Kandinsky come una pausa musicale, e una striatura gialla brillante, che rappresenta la massima sonorità. Quest’opera, ora conservata alla Lenbachhaus di Monaco, fu uno dei primi e più significativi tentativi dell’arte moderna di creare un’esperienza multisensoriale congiungendo musica e pittura.

Impressione III
Impressione III | Immagine di pubblico dominio – Artepassante

Signora a Mosca

Un altro dipinto da conoscere è “Signora a Mosca”, un dipinto della Lenbachhaus di Monaco che merita un’attenzione particolare per la sua forte connotazione simbolica. In questa opera, il contrasto tra bene e male nel mondo viene rappresentato attraverso Mosca come sfondo della scena: la macchia nera che avanza per oscurare il sole simboleggia il materialismo del mondo moderno, mentre la figura femminile, circondata da colori chiari e brillanti, rappresenta la potenza dello Spirito. Questo tema sarà ulteriormente esplorato da Kandinsky in forme sempre più astratte nelle sue opere successive.

Composizione X

Realizzata nel 1939, fa parte della collezione della Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf e rappresenta l’ultima opera di Kandinsky nella serie delle Composizioni. Rispetto alle precedenti, presenta un linguaggio formale diverso: le forme geometriche diventano irregolari, le linee nere spezzate scompaiono e i colori diventano piatti e luminosi, privi di sfumature, conferendo all’opera un aspetto simile a un mosaico. Un’altra scelta sorprendente, che riveste un forte significato simbolico, è l’uso di uno sfondo completamente nero, un “non-colore” che Kandinsky aveva solitamente evitato nelle sue opere precedenti.

Blu cielo

A partire dal 1934, nei dipinti di Kandinsky emergono forme ameboidi colorate che progressivamente prendono il posto delle forme geometriche più rigide. “Blu cielo”, una delle opere di rilievo nel Centro Pompidou di Parigi, incarna in modo emblematico questa nuova fase pittorica: in questo dipinto, lo sfondo azzurro e limpido diventa il protagonista della composizione, richiamando, secondo le parole di Kandinsky, “l’uomo verso l’infinito”, creando così un universo in cui numerosi piccoli micro-organismi, simili ad embrioni in formazione, fluttuano liberamente.

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