Museo nazionale del Bardo, le buone ragioni per visitarlo

Inaugurato nel 1888, il Museo Nazionale del Bardo è una gemma storica situata a circa cinque chilometri a ovest del centro di Tunisi, nella zona conosciuta come Le Bardo. Originariamente chiamato Museo Alaoui, il suo nome attuale deriva probabilmente dalla parola spagnola “pardo”, che significa giardino. Il Bardo è ospitato in un complesso di palazzi e costruzioni eretti in epoche diverse dagli hafsidi e dai bey, governatori della città. Questo luogo fu la sede del governo tunisino fino all’avvento del protettorato francese nel 1881.

Da non perdere

Il Bardo è rinomato per la sua collezione di mosaici romani, una delle più importanti al mondo, che copre il periodo dal II al IV secolo d.C. Tra i capolavori esposti ci sono l’Alcova di Virgilio, il Trionfo di Nettuno e la rappresentazione di Teseo che decapita il Minotauro. Il museo conserva anche una vasta collezione di arte punica e paleocristiana e una sezione dedicata all’arte islamica. Il Museo del Bardo non è solo un luogo di conservazione di opere d’arte; esso stesso è un monumento storico. L’edificio principale è un palazzo del XVII secolo che riflette lo stile architettonico dei bey, arricchito da elementi moreschi e influenze italiane. Questo rende il museo non solo una tappa obbligata per gli amanti della storia e dell’arte, ma anche per coloro che vogliono immergersi nella magnificenza architettonica di un’epoca passata.

Museo del Bardo
Museo del Bardo | Ansa – artepassante.it

Anni turbolenti

Negli ultimi dieci anni, il museo ha affrontato diverse chiusure a causa di turbolenze politiche e crisi internazionali. Dopo la rivoluzione tunisina del 2011 e l’attacco terroristico del 2015, il museo ha chiuso nuovamente nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19 e nel 2021 per misure eccezionali disposte dal presidente Kais Saied. Tuttavia, queste chiusure hanno permesso di realizzare importanti lavori di restauro e conservazione, culminati nella riapertura del museo nell’autunno del 2023.

La riapertura nel 2023

Con la riapertura, il Museo del Bardo ha ampliato i suoi spazi espositivi, inaugurando nuove sale, tra cui una dedicata ai sarcofagi e una nuova sezione del dipartimento islamico. Inoltre, è stata restaurata una sala danneggiata durante l’attacco terroristico del 2015. Nella settimana della riapertura, il museo ha accolto 2.700 visitatori, di cui 900 solo nel primo giorno, dimostrando un rinnovato interesse e affetto da parte del pubblico. La collezione del Bardo racconta la storia antica della Tunisia, dalla civiltà fenicio-punica al periodo numidico, dai siti archeologici subacquei come quello di Mahdia alla tarda antichità e ai primi giorni dell’Islam. Di particolare interesse è la nuova sala dedicata al tesoro di Chemtou, che espone 1.648 monete d’oro risalenti a prima del 420 d.C.

Un viaggio attraverso 40.000 anni di storia

Il Museo del Bardo è quindi non solo un luogo di conservazione di arte e storia, ma anche un simbolo di resilienza e rinascita culturale. Come affermato da Ridha Moumni, archeologo e storico dell’arte, il museo rappresenta uno strumento educativo cruciale che ha riflettuto le vicissitudini politiche tunisine dell’ultimo decennio. La sua protezione e valorizzazione sono essenziali per il patrimonio culturale della Tunisia e per la memoria storica del Paese. Per i visitatori, il Museo del Bardo offre un’esperienza unica: un viaggio attraverso 40.000 anni di storia, raccontato attraverso mosaici, statue, manufatti e opere d’arte che testimoniano la ricchezza culturale della Tunisia. La magia del Bardo risiede nella capacità di ogni reperto di raccontare una storia, affascinando e educando generazioni di visitatori.

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