Alla scoperta di Domenico D’Aria e delle sue “Costellazioni”

Per Artepassante l’artista di origine pugliese ha esposto le sue opere nella stazione di Porta Venezia del Passante Ferroviario di Milano

Domenico D’Aria, classe 1951, con il ciclo di opere costellazioni intende evocare archetipi e materie della propria terra d’origine, la Puglia.
L’artista infatti è nato a Guagnano in provincia di Lecce, anche se vive e lavora a Milano da sempre. Nel capoluogo lombardo ha condotto gli studi d’arte, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, e ha intrapreso il suo percorso artistico iniziando ad esporre negli anni Settanta, sia in mostre personali che collettive. Numerosi i riconoscimenti che, nell’arco della sua carriera, sono stati assegnati all’artista. Tra questi ricordiamo l’Ambrogino del Comune di Milano ed il primo premio al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano per le arti figurative. Domenico D’Aria è stato inoltre selezionato per il Premio Lissone.

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Immagine tratta dal profilo Facebook di Domenico D’Aria – artepassante.it

Materia ed energia si contrappongono

La ricerca artistica di Domenico D’Aria sviluppa una poetica dove la spontaneità del gesto si trasforma in energia pura. Contrappone la solidità della materia all’energia della luce, in una dialettica tra gli opposti. Nelle sue opere sembra prevalere il caos generato dall’esplosione di materia e colore sotto una sferzata di segni, che si ripetono come ferite.

Il commento del curatore della mostra

“Parlando di sé, Mark Rothko scrisse: ‘Non sono un astrattista e non mi interessa il rapporto tra colore e forma, mi interessa soltanto esprimere le emozioni umane basilari: tragedia, estasi, rovina e così via’ – scrive nel catalogo della mostra il curatore, Mimmo Di Marzio -. Il concetto è illuminante se consideriamo Rothko uno dei maestri proprio dell’astrazione attraverso il colore, e ciò metterebbe in discussione molti paradigmi e preconcetti usati quando facciamo distinguo tra figurazione e astrazione. Domenico D’Aria, artista leccese ma lombardo di adozione, rappresenta un’ulteriore testimonianza di quanto questi distinguo siano in realtà sovrastrutture che solo superficialmente identificano un artista nelle modalità di rappresentazione del proprio immaginario.

D’Aria, volendo configurare uno scenario linguistico e cronologico, è di natura un pittore figurativo il cui studio della realtà e della materia ha portato ad una progressiva scarnificazione della pittura verso un’essenzialità sempre più elementare e istintiva. Questo processo, che nasce dal silenzio e dall’introspezione delle radici più profonde delle proprie emozioni, oggi porterebbe facilmente a classificarlo appunto come “astratto”, ovvero come espressionista astratto, considerando l’apparente gestualità con cui dà vita alle sue composizioni”.

Domenico D'Aria
Immagine tratta dal profilo Facebook di Domenico D’Aria – artepassante.it

La carriera

Le opere di Domenico D’Aria sono state esposte in numerose mostre personali anche in sedi istituzionali come Palazzo Lanfranchi di Matera nel 1992, a Palazzo Dei Teatini di Lecce nel 2011, alle Officine Creative Ansaldo a Milano nel 2013, al Grattacielo Pirelli di Milano e al Museo Civico di Arte contemporanea di San Cesario di Lecce nel 2017. Per il progetto Artepassante ha esposto le sue opere nella stazione di Porta Venezia del Passante Ferroviario di Milano, nel 2015. Tra le esposizioni più recenti invece ricordiamo Gli Attimi Fuggenti, che si è tenuta nel febbraio 2020 presso Sblu – spazioalbello di Milano.

Tra le esposizioni relative al periodo precedente dell’artista ricordiamo quelle presso Arte Fiera di Bologna con la Galleria l’Oro di Noma, nel 1994, 1995 e 1997, con la stessa galleria a Gand ( Belgio ) e al Mi Art di Milano nel 1996, presso lo Studio Dieci di Vercelli 1997, al Noma (New Organization Modern Art) nel 1999, ad Arte Fiera di Bologna nel 2001, poi al Museo Provinciale Santa Maria di Cerrate (Lecce) nel 2003 e infine a Piazza delle Arti presso la Cascina Roma di San Donato Milanese nel 2005.

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