I primi sono stati dipinti su due finestre finte a Chelsea, mentre le seconde volteggiano su un ponte della ferrovia di Brick Lane
Banksy è tornato a far parlare di sé con la sua arte di strada. Negli ultimi giorni ha raffigurato tre stencil diversi in altrettante aree di Londra, tutti raffiguranti degli animali: prima c’è stata la capra in bilico a Kew Bridge, seguita dagli elefanti a Chelsea che si guardano da due finestre finte di un edificio e arrivano quasi a sfiorarsi con le proboscidi. Infine (almeno per ora), a Brick Lane, nella zona est di Londra, hanno fatto la loro comparsa tre scimpanzé che volteggiano su un ponte della ferrovia. Anche quest’ultima opera, come le due precedenti, è stata svelata dal misterioso street artist sui suoi canali ufficiali: il profilo Instagram e il sito Banksy.co.uk.
I possibili significati
Pur avendo pubblicato le opere sui social, Banksy non ha fornito spiegazioni in merito al loro significato, lasciando ai suoi fan la libertà di interpretare il possibile significato delle ultime creazioni. Tenendo presente che in passato l’artista ha spesso sfruttato l’ambiente circostante per raccontare delle storie o lanciare dei messaggi, alcune persone hanno concentrato la propria analisi sugli elementi “di contorno” alla prima opera, quella raffigurante una capra in bilico su un muro dal quale cadono dei detriti.
La capra di Banksy e la possibile critica ai media
L’edificio sul quale Banksy ha dipinto l’animale è legato alla Caxton Name Plate Co Ltd, una società specializzata nella produzione di targhette in metallo che ha ormai chiuso. Siccome il nome della ditta richiama quello di William Caxton, da molti considerato il primo tipografo inglese, è stato ipotizzato che l’opera rappresenti l’equilibrio precario tra la stampa tradizionale e i nuovi mezzi di comunicazione, simboleggiati dalla telecamera di sorveglianza presente poco sotto lo stencil. C’è anche chi ritiene che la visione limitata della telecamera, che inquadra le pietre che cadono ma non la capra, potrebbe simboleggiare la ricostruzione parziale delle vicende offerta fin troppo spesso dai media moderni.
Gli elefanti nella stanza
Passando agli elefanti, è abbastanza facile pensare subito al detto inglese “elephant in the room” (elefante nella stanza), che si riferisce a una verità scomoda che le persone preferiscono ignorare o minimizzare. Di questioni che la società moderna preferisce spazzare sotto il tappeto ce ne sono parecchie, quindi questa interpretazione appare abbastanza probabile.
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Altre persone ritengono che il tentativo dei due elefanti di sfiorarsi con le proboscidi potrebbe essere un riferimento alla necessità di dare il via a un processo di riconciliazione all’interno del Regno Unito, soprattutto dopo i recenti assalti ai migranti alimentati dalle fake news.
Banksy e gli scimpanzé
Per capire l’ultima opera, quella raffigurante le tre scimmie a Brick Lane, può essere una buona idea affidarsi alle parole di Stefano Antonelli, coautore con Gianluca Marziani di una biofgrafia di Banksy e curatore di diverse sue mostre in Italia, che in un’intervista con l’Ansa si è concentrato proprio sull’ultima fatica dello street artist. “Insieme con i topi, gli scimpanzé sono una figura tipica e totemica di Banksy. Sono rari gli artisti che rendono protagonisti gli animali. ‘Ridi adesso, un giorno saremo noi a comandare’ ricorda invece il cartello di una delle sue famose scimmie”.
Per Antonelli, le tre opere realizzate finora (alle quali potrebbero aggiungersene delle altre) sono legate al tema della salvaguardia dell’ambiente, nonché alle cause per le quali si batte il movimento Extinction Rebellion, che l’artista ha già avuto modo di sostenere.
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